Il British Museum presenta un’esposizione dedicata all’evoluzione dell’arte sacra dell’antica India, che mette in relazione le origini dell’Induismo, del Buddhismo e del Giainismo con le pratiche devozionali ancora vive oggi. Per la prima volta, immagini religiose di epoche e tradizioni diverse vengono riunite per mostrare il passaggio da simboli astratti a forme iconiche riconoscibili, attraverso un percorso che attraversa millenni di storia e spiritualità. La mostra prende avvio dalle divinità naturali, spiriti venerati per la loro capacità di proteggere o colpire, e ne segue l’influenza sulla rappresentazione delle divinità e degli insegnanti illuminati. Una statua di Ganesha, datata circa mille anni fa, conserva ancora tracce di pigmento rosa, prova tangibile di una venerazione mai interrotta. Il cobra che si solleva dietro la sua spalla richiama le antiche forze naturali da cui derivano molte iconografie religiose. Tra il 200 a.C. e il 600 d.C., l’arte religiosa in India attraversa una trasformazione decisiva. Le figure divine e i maestri spirituali passano da simboli aniconici a raffigurazioni umane dotate di attributi riconoscibili. Sculture hindu, buddhiste e giainiste nascono negli stessi centri artistici, come la città di Mathura, dando vita ad un linguaggio visivo condiviso. Templi e santuari diventano poli di attrazione per pellegrini provenienti dall’Asia e dal Mediterraneo, contribuendo alla diffusione di queste religioni e delle loro immagini. Oltre 180 opere, tra cui sculture di duemila anni, dipinti, disegni e manoscritti, documentano la continuità e l’evoluzione dell’arte sacra indiana. L’esposizione mette in risalto la provenienza di ogni oggetto, raccontando il percorso che li ha condotti dalle mani degli artigiani ai musei. Accanto all’aspetto storico, si evidenzia il ruolo attivo delle comunità della diaspora nel Regno Unito, che mantengono vive le pratiche religiose e artistiche attraverso rituali e celebrazioni contemporanee.
La prima mostra museale del Regno Unito incentrata sui bambini e sulla creatività nell'antico Egitto, che mette in mostra il potenziale dell'Egitto per ispirare la creatività del design attraverso manufatti antichi, arte e design contemporanei e scenografie accattivanti.
A Londra nell'inconsueto scenario della Royal Albert Hall, oltre 40 dei migliori maku-uchi rikishi (lottatori) giapponesi si sfideranno, portando con sé l'eredità di 1.500 anni del Sumo.
Wimbledon 2025 si giocherà dal 30 giugno al 13 luglio: sarà la prima edizione senza giudici di linea. Jannik Sinner torna in campo da numero uno ATP dopo lo stop imposto dalla WADA. Carlos Alcaraz difende il titolo, dopo due trionfi consecutivi.