Tecnologia dell’Abitare: Casa Valsecchi all’origine del Design milanese
Luogo: Museo Bagatti Valsecchi
Indirizzo: Via Santo Spirito 10
Pochi sanno che la casa-museo - in origine progettata da due fratelli, i baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi alla fine dell’Ottocento - fu una delle prime case milanesi ad essere dotata di energia elettrica. Ma non solo. Nella sala da bagno, la doccia (ben più comoda di una vasca da bagno) è nascosta in una fontana in marmo bianco, in pieno gusto rinascimentale, con tanto di conchiglia di botticelliana memoria. Al suo interno si cela un funzionalissimo sistema idraulico che, dai fiori centrali, faceva fuoriuscire acqua calda e fredda. Nell’ambiente della sala da pranzo, apparentemente spoglio, è racchiusa la filosofia di Casa Bagatti Valsecchi: l’amore per il passato e l’arte del Rinascimento che ben si coniuga con la ricerca di comodità moderne. Il lavamano in bronzo e la vasca in marmo erano infatti, già nell’Ottocento, sanitari ad acqua corrente, dotazioni particolarmente all’avanguardia per quell’epoca. Benché abbiano trascorso la loro vita perseguendo il sogno di trasformare il palazzo di famiglia in una signorile dimora del Rinascimento lombardo, Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi furono dei veri e propri antesignani del concetto di Design. La casa, situata nel cuore di Milano, tra Via Gesù e Via Santo Spirito, è infatti uno scrigno di tesori. Maniaci dei dettagli, appassionati anche di storia, sport, tecnologia, gli affiatati fratelli chiamarono al loro servizio artigiani e artisti, arricchendo le sale con preziosi oggetti d’arte da esporre durante le numerose serate mondane organizzate con “la bella società” milanese.
Una mostra dedicata all'artista olandese Magali Reus vincitrice del Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura. Nella sua arte Reus accumula immagini e oggetti della vita di tutti i giorni, stravolgendoli e reinventandoli attraverso la costruzione di meticolosi puzzle scultorei.
La mostra presenta un approccio approfondito e originale all’opera di Brassaï attraverso oltre 200 stampe vintage, con particolare attenzione alle famosissime immagini dedicate alla capitale francese e alla sua vita notturna.
La mostra riflette sulla tradizionale concezione della vetrina e sulla sua centralità nei progetti espositivi. Legata all’"esposizione museale classica", la vetrina espone e al contempo separa l’oggetto, offrendolo alla fruizione ma formando una barriera per lo spettatore.