Ogni opera d’arte, si sa, è sempre una sorpresa. Ma lo è ancora di più quando, cani, gatti, serpenti, uccelli, scimmie cedono il posto ad animali più rari, come i rospi. Se il rospo poi è piazzato dall’artista sul dorso, proprio sotto la figura dell’Arcangelo Michele, il mistero si infittisce e accresce la curiosità. Ma cosa rappresenta questo animale? Alla Pinacoteca Ambrosiana, la Madonna in trono con il Bambino tra Sant’Ambrogio e San Michele o Madonna delle Torri, capolavoro del Bramantino risalente agli inizi del XVI secolo, comunica, dal punto di vista contenutistico, una chiara presa di posizione contro il timore dell’eresia. A simboleggiare evidentemente la totale sconfitta del male per mezzo della fede. Una Vergine seduta su un monumentale seggio marmoreo coperto da un drappo rosso conferisce con solennità una palma ad Ambrogio. Il santo è inginocchiato a sinistra, proprio di fronte a Michele Arcangelo che affida l’“animula” del committente al Bambino sul grembo della Vergine, pronto ad accoglierla. In questo simmetrico gioco di specchi dove le figure trovano tra loro corrispondenza (i due angeli sono complementari come anche le due torri alle loro spalle), i due simboli del male vengono ripresi di scorcio, e posti dall’artista alla base del dipinto. L’uomo morto sotto Ambrogio raffigura il grande eresiarca Ario, simbolo dell’arianesimo, idealmente sconfitto dalla fede del santo. Il raccapricciante rospo collocato dal Bramantino sotto Michele assurge quindi all’immagine del maligno sconfitto.
L'acquario di Adrian Paci, mare delle tragedie umane
Un’installazione site-specific, concepita per lo spazio dell’agorà, e che al tempo stesso è un’anticipazione della mostra che Adrian Paci terrà al Mudec nella prossima primavera.
Dal Big Bang a oggi, ai Giardini Indro Montanelli alla scoperta del Pianeta Terra
Un viaggio nel tempo, tra reale e virtuale, prende forma nel parco pubblico di Porta Venezia grazie a un’esperienza immersiva spettacolare dedicata al Pianeta Terra.
Una grande mostra retrospettiva, con oltre 300 opere fotografiche originali tra vintage e stampe d’epoca, documenti e materiali d’archivio dedicata al genio gentile della fotografia italiana - Mario Giacomelli - in occasione del centenario della sua nascita.
Nata per valorizzare le collezioni del museo, la mostra espone una raccolta di manufatti “esotici” portati da diverse parti del mondo da cittadini milanesi, appassionati, uomini d’affari, viaggiatori, ricercatori.