La Cappella di Sant’Aquilino torna al suo antico splendore
Programma: Lun - Ven 8.30 - 18.30 I Sab - Dom 9 - 19
Biglietti: Ingresso libero
E-mail:
Luogo: Basilica di San Lorenzo Maggiore
Indirizzo: Corso di Porta Ticinese 35
“Una delle più belle chiese del mondo”: così appariva agli scrittori del Medioevo la Basilica di San Lorenzo Maggiore, straordinaria testimonianza degli anni in cui Milano fu capitale dell’Impero Romano d’Occidente. Siamo abituati a guardarla dall’esterno, passeggiando tra le colonne che sono ormai un simbolo della movida, e invece San Lorenzo ha in serbo tesori sorprendenti. Come la Cappella di Sant’Aquilino, appena uscita da un complesso intervento di restauro. Architettura, pitture murali e pregevoli mosaici ne fanno una delle più significative testimonianze della Milano romana e paleocristiana. L’origine della Cappella precede la costruzione della Basilica: nacque come mausoleo imperiale probabilmente grazie alla regina Galla Placidia, per poi essere dedicata a San Genesio e, infine, al sacerdote e martire Sant’Aquilino, di cui conserva le spoglie in un’urna di argento e cristallo di rocca. Dall’originaria struttura ottagonale intervallata da nicchie, fino agli affreschi dell’abside e agli stucchi della cupola, visitare la Cappella significa immergersi in un tempo lontano. Ma nulla eguaglia lo splendore dei mosaici, che all’origine ricoprivano quasi integralmente le pareti con la rappresentazione della Gerusalemme Celeste e le figure a grandezza naturale dei Patriarchi d’Israele, degli Apostoli e dei Martiri, tra pilastri dorati tempestati di gemme.
Una mostra dedicata all'artista olandese Magali Reus vincitrice del Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura. Nella sua arte Reus accumula immagini e oggetti della vita di tutti i giorni, stravolgendoli e reinventandoli attraverso la costruzione di meticolosi puzzle scultorei.
A 150 anni dalla nascita del movimento impressionista, una mostra mette a confronto le personalità e le opere di due pittori, Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir, che hanno contribuito in maniera decisiva alle fortune dell’Impressionismo e che hanno influenzato le future generazioni di artisti.
Una mostra che ripercorre alcune tappe fondamentali della storia del tatuaggio, una delle più antiche forme di espressione artistica dell’uomo dalle sue origini millenarie fino ad oggi, concentrandosi in particolare sull’area del bacino del Mediterraneo.
Adrian Piper e il razzismo nella cultura visiva contemporanea
La prima retrospettiva europea dopo oltre vent’anni dedicata ad Adrian Piper, artista concettuale, minimalista e performer nella scena artistica newyorkese degli ultimi anni Sessanta.