Otto ettari di alberi monumentali, fiori ed essenze pregiate circondano uno scrigno d’arte plurisecolare. È Villa Carlotta, dove la storia si affaccia sul paesaggio incantato del Lago di Como. Non c’è da stupirsi se il quotidiano britannico Telegraph la annovera tra i motivi per tornare a viaggiare in Italia dopo la pandemia: fin dal Seicento la prestigiosa residenza di Tremezzo è un sogno di bellezza che accarezza i sensi. Senza i marchesi Clerici di Milano non sarebbe esistita, ma fu il funzionario napoleonico Giovanni Battista Sommariva ad arricchirla di magnifiche opere d’arte. Il nome, infine, è quello della principessa Carlotta di Prussia che ricevette la villa in dono per le nozze con il granduca Giorgio II di Sassonia. Siamo in uno dei parchi più affascinanti del Belpaese: regno di camelie e azalee, rododendri e roseti di pregio, agrumi e alberi secolari. Qui ogni passeggiata è un viaggio nella botanica del mondo e nella storia dei giardini europei: c’è quello all’italiana e quello romantico, quello roccioso e quello tropicale, da scoprire insieme alla fresca Valle delle felci o agli ulivi e agli ortaggi rari coltivati fin dall’Ottocento. All’interno della villa pareti pastello, stucchi e preziosi mobili d’epoca fanno da scenografie a tesori come l’Ultimo bacio di Romeo e Giulietta di Francesco Hayez, il Fregio di Alessandro Magno di Bertel Thorvaldsen, il Palamede e la Musa Tersicore di Antonio Canova.
Francesco Vezzoli fa rivivere gli spazi perduti di Casa Iolas
La collezione del mercante d’arte Alexander Iolas rivive nelle sale della Galleria Tommaso Calabro, con opere di De Chirico, De Saint Phalle e Max Ernst.
Il direttore della Pinacoteca di Brera racconta di aver trascorso con il quadro, durante la temporanea esposizione prima del rientro a Parigi, una delle notti più indimenticabili della sua vita.