La fotografia tedesca del XX secolo è al centro della mostra Typologien, un’ampia indagine curata da Susanne Pfeffer e ospitata nel Podium della sede milanese della Fondazione Prada. L’esposizione esplora il concetto di tipologia, un metodo di classificazione nato in botanica tra il XVII e il XVIII secolo e successivamente applicato alla fotografia come strumento per analizzare la realtà. Attraverso un percorso non cronologico, ma basato su affinità tipologiche, la mostra riunisce oltre 600 opere di 25 artisti e artiste, tra cui Bernd e Hilla Becher, Andreas Gursky, August Sander e Wolfgang Tillmans. Il sistema di pareti sospese che suddivide lo spazio espositivo suggerisce connessioni inaspettate tra autori di epoche e approcci diversi, rivelando il sottile equilibrio tra documentazione oggettiva e scelta soggettiva nella fotografia. Come afferma Pfeffer, l’accostamento di immagini permette di cogliere ciò che è individuale e ciò che è universale, sfidando gerarchie visive e convenzioni estetiche. Nell’era digitale, dove la catalogazione e la diffusione delle immagini avvengono in pochi istanti, Typologien invita ad una riflessione più profonda sul nostro modo di vedere e interpretare la realtà.
L'acquario di Adrian Paci, mare delle tragedie umane
Un’installazione site-specific, concepita per lo spazio dell’agorà, e che al tempo stesso è un’anticipazione della mostra che Adrian Paci terrà al Mudec nella prossima primavera.
Dal Big Bang a oggi, ai Giardini Indro Montanelli alla scoperta del Pianeta Terra
Un viaggio nel tempo, tra reale e virtuale, prende forma nel parco pubblico di Porta Venezia grazie a un’esperienza immersiva spettacolare dedicata al Pianeta Terra.
Dopo il clamoroso successo del tour europeo del 2023 che ha venduto oltre 1,6 milioni di biglietti e si è guadagnato ampi consensi come uno dei migliori spettacoli della carriera della band, Bruce Springsteen torna a Milano in due date a San Siro.
Fragile e magnetica, una giovane donna fissa lo spettatore oltre la tela: nemmeno il suo autore riuscì a separarsi dal ritratto di Concha Emiliana de Ossa, oggi nelle collezioni della Pinacoteca di Brera.