Pippa Bacca, al secolo Giuseppina Pasqualino di Marineo, artista milanese dalla poetica delicata e coraggiosa, torna protagonista nella sua città. Celebre per la sua ultima performance Sposa in viaggio - un percorso in autostop da Milano a Gerusalemme per portare un messaggio di pace attraversando undici Paesi segnati da conflitti - Pippa Bacca ha saputo fondere arte, viaggio e fiducia in un linguaggio unico. Dal 1995 al 2008, l’artista ha sviluppato una ricerca che alternava performance e opere su carta: attraverso forbici e collage, creava forme da fotografie, foglie e carte colorate, esplorando i temi del viaggio, della femminilità e dei miti. Le sue opere diventano così intrecci di ricordi e frammenti di esperienze, mescolando elementi personali e universali. In mostra, oltre al celebre abito da sposa, circa cinquanta opere - alcune inedite - dialogano con gli spazi storici del museo: sirene di carta verde accanto a sculture ottocentesche, scorpioni ritagliati tra reperti egizi, fotografie che ricostruiscono le tappe del suo ultimo itinerario. A completare l’omaggio, l’installazione luminosa To shine (to Pippa), che resterà accesa per tutta la durata dell’esposizione, come metafora della sua luce artistica.
Una grande mostra retrospettiva, con oltre 300 opere fotografiche originali tra vintage e stampe d’epoca, documenti e materiali d’archivio dedicata al genio gentile della fotografia italiana - Mario Giacomelli - in occasione del centenario della sua nascita.
La mostra racconta di come la civiltà etrusca abbia influenzato, a più riprese, la cultura visiva del secolo breve: a partire dai ritrovamenti archeologici e dai tour etruschi, fino alla Chimera di Mario Schifano, eseguita durante una performance a Firenze nel 1985.
Jago alla Biblioteca Ambrosiana: una natura morta carica di armi
L'artista presenta una scultura in marmo che dialoga con la celebre Canestra di Caravaggio: un cesto colmo di armi che riflette sulla violenza contemporanea e sulla fragilità dell’esistenza.
Natura, ricordo e rinascita: la storia secondo Nico Vascellari
Con una visione intensa e profondamente evocativa, l’artista reinterpreta la storia della Sala delle Cariatidi, un luogo intriso di memoria, trasformandolo in uno spazio di riflessione sul rapporto tra natura, ricordo e rinascita. L’opera diventa così un ponte tra epoche diverse, che invita il pubblico ad interrogarsi sul significato della rigenerazione attraverso l’arte.