Programma: Mar - Dom 10 - 19.30 / Gio 10 - 22.30 / Lun chiuso
Biglietti: 10 €
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Luogo: Museo del Novecento
Indirizzo: Piazza Duomo 8
La scultrice olandese Magali Reus sta vivendo il momento cruciale della sua carriera, oggi ha dimostrato di aver raggiunto la piena maturità. In questa cornice il Premio Arnaldo Pomodoro per la scultura le viene conferito per sancire e sostenere la sua ricerca. Acuta osservatrice del mondo che la circonda, la Regus è un’accumulatrice seriale di immagini e oggetti vari rinvenuti per strada, negli interni degli ambienti o attraverso il mondo digitale. Ama esprimersi giocando con le dimensioni: ingrandisce le cose o le rimpicciolisce, abbracciando lo sguardo della Pop Art sulla banalità quotidiana. Magali Reus è una scultrice nel vero senso della parola. Attraverso i suoi lavori manifesta un approccio originale alla forma e allo spazio, nonché alla nozione e alla pratica della scultura, ed è capace di spingere il potenziale dell'oggetto scultoreo in nuove direzioni.
Le meravigliose creature di Nicolas Party sotto la minaccia dell'estizione
Nell'ultimo anno l'immaginario di Nicolas Party si è evoluto: ha dipinto grandi incendi boschivi e dinosauri. When Tomorrow Comes stabilisce una chiara connessione tra il lavoro e l’idea di estinzione. La fine dell’umanità e di molte altre specie è il tema di interesse dell'artista.
A 150 anni dalla nascita del movimento impressionista, una mostra mette a confronto le personalità e le opere di due pittori, Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir, che hanno contribuito in maniera decisiva alle fortune dell’Impressionismo e che hanno influenzato le future generazioni di artisti.
Se la complessità dell'approccio alla scultura è indiscutibile, il fattore che rende la pratica artistica di Pino Pascali così geniale e originale è un altro. Pascali è un artista sempre attuale perché era un "esibizionista".
La mostra riflette sulla tradizionale concezione della vetrina e sulla sua centralità nei progetti espositivi. Legata all’"esposizione museale classica", la vetrina espone e al contempo separa l’oggetto, offrendolo alla fruizione ma formando una barriera per lo spettatore.