Incorniciata da un muro in pietra che accoglie centinaia di lettere a ricordo del re del Rock, la porta di accesso all’ultima dimora di Freddie Mercury sembra ancora risuonare del ruggito sfrenato della chitarra del mitico frontman dei Queen. Nel 1985 il cantante si era trasferito nella tranquilla strada di Kensington e aveva decorato sontuosamente le sale di quella casa che avrebbe accolto chiassose feste e, nello studio annesso, registrazioni fino a tarda notte. Quando, con il peggiorare delle condizioni di salute, la star del Rock si ritirò dalla scena pubblica, trascorse sempre più tempo nell’intimità della sua abitazione. Assistito, fino alla morte dalla sua ex amante e migliore amica, Mary Austin, Mercury proprio in questa casa si spense il 24 novembre 1991. Fu cremato e le sue ceneri furono costodite in un luogo segreto, noto solo a Mary Austin. Assecondando la volontà dell’amico, la donna, assieme alla sua famiglia, risiede ancora oggi a Garden Lodge, circondata dallo stesso arredamento scelto da Freddie Mercury. L’edificio era stato costruito nel 1908 per il pittore Cecil Rae che vi abitò con la moglie e, prima di Mercury ebbe diversi proprietari importanti, tra i quali Peter Wilson, presidente della casa d'aste di Sotheby.
La 2026 TCS London Marathon si correrà domenica 26 aprile, consolidandosi come uno degli eventi più prestigiosi nel panorama mondiale delle maratone. Il percorso è piatto e panoramico, da Greenwich Park al Mall di Buckingham Palace.
Una mostra celebra Edwin Austin Abbey, artista americano del XIX secolo, presentando il suo studio per l'opera monumentale The Hours destinata al Campidoglio della Pennsylvania.
The King’s Tour Artists: un racconto visivo di 40 anni di viaggi reali
Buckingham Palace apre le sue Sale di Stato per ospitare The King’s Tour Artists, con oltre 70 opere, molte inedite, realizzate da artisti ufficiali che hanno accompagnato Carlo III nei suoi viaggi.
La prima grande retrospettiva di Hurvin Anderson esplora venticinque anni di pittura tra Inghilterra e Giamaica, memoria e modernità e riunisce oltre sessanta dipinti dell’artista britannico, spaziando dagli interni nostalgici ai paesaggi saturi, attraversando una profonda riflessione sull’identità e l’appartenenza.