Indirizzo: 430 King's Rd, Chelsea, London SW10 0LJ
Nel 1971 una giovane insegnante elementare prende in affitto il retro di un negozio in Kings Road. Cuore della Swinging London negli anni Sessanta, l’ex strada privata dei re britannici ha già assistito all’invenzione della minigonna nell’atelier di Mary Quant. Ma il bello deve ancora venire. La nuova inquilina è nientemeno che Vivienne Westwood, che si insedia al numero 430 con il compagno Malcolm McLaren, futuro manager dei Sex Pistols. L’utopia degli hippie è ormai al tramonto e il Regno Unito si prepara all’onda d’urto del Punk. Let it rock nasce come negozio di dischi Rock’n’roll anni Cinquanta, ma Vivienne inizia già ad assemblare abiti in stile Teddy Boy. “Ho usato il mio negozio come crogiolo”, dirà la Westwood dopo essere diventata una stilista di fama mondiale: “Malcolm e io abbiamo cambiato i nomi e le decorazioni del negozio per adattarli agli abiti mentre le nostre idee si evolvevano”. E così dal velluto edoardiano si passa agli strappi, alle spille da balia, al latex, ai frustini, alle t-shirt con scritte provocatorie, a capi fai da te che incorporano indifferentemente tubi, tappi o catene, diventando fari di uno street style senza tabù. Too fast to live too young to die, Sex, Sedictionaries sono i nomi che si alternano sull’insegna, mentre all’interno della boutique si scrivono pagine memorabili di musica, moda e cultura giovanile. Ci avrebbe creduto Vivienne, se qualcuno le avesse predetto un avvenire da regina della moda, o un’onorificenza della Corona britannica? In Kings Street, l’insegna è la stessa da tempo: World’s End, annunciata da un orologio che gira al contrario.
La mostra racconta l’incontro tra il regno hawaiano e la Gran Bretagna attraverso viaggi, simboli e memorie. Mantelli di piume, sculture sacre e opere contemporanee dialogano per restituire la voce di un popolo che ha attraversato il Pacifico e la storia.
Per la prima volta in Gran Bretagna una grande mostra esplora l’opera di Ketty La Rocca, figura chiave della Poesia Visiva e della Body Art italiana. In mostra oltre cinquanta opere tra gesti, parole, radiografie e immagini manipolate. Un viaggio radicale nei territori del linguaggio e dell’identità.
Al V&A di Londra la mostra Schiaparelli: Fashion Becomes Art racconta il genio visionario di Elsa Schiaparelli, pioniera del dialogo tra moda e surrealismo. Dai celebri abiti creati con Dalí alle nuove sculture di Daniel Roseberry, un viaggio nell’immaginazione senza confini della Maison più audace del Novecento.
Il grande teatro contemporaneo di Gilbert & George
La Hayward Gallery ospita una retrospettiva monumentale di Gilbert & George con oltre sessanta opere dal 2000 a oggi. Collage fotografici, colori violenti e testi provocatori raccontano venticinque anni di arte radicale. Un affondo nella società urbana attraverso lo sguardo irriverente del celebre duo britannico.