Luogo: Victoria and Albert Museum South Kensington
Indirizzo: Cromwell Road, London SW7 2RL
Arte dai confini immateriali, creatività che si esprime attraverso la tecnologia, l’arte digitale negli anni ha assunto vari nomi (computer art, arte elettronica, arte multimediale, solo per citare i più noti) ed ha subito profonde trasformazioni seguendo l’evoluzione straordinaria che ha caratterizzato lo sviluppo dei media a cavallo tra il ventesimo e il ventunesimo secolo. Patric D. Prince è una storica dell’arte che tra le prime al mondo ha rivolto i suoi studi e le sue ricerche a questa pratica artistica. Nel corso di più di sessant'anni Prince ha dato vita ad un vasto archivio che traccia l'ascesa delle arti generate al computer e ha creato una delle più vaste collezioni di arte digitale al mondo. Nel 2008 ha donato la sua collezione di oltre 260 opere al Victoria & Albert Museum. Oggi il museo londinese si prepara a presentare al pubblico un'importante parte della Collezione Prince con 14 opere che offrono un'istantanea delle pratiche artistiche digitali dal 1960 ai giorni nostri.
Una mostra per mostrare come la fotografia di moda sia andata oltre la semplice presentazione delle linee di prodotti per riflettere sulla realtà delle nostre vite, per esplorare le nostre aspirazioni e per spingersi oltre i confini della creatività.
Al British vanno in scena i disegni di David Hockney, Michael Craig-Martin, Cornelia Parker
Il British Museum presenta una selezione della sua vasta collezione di disegni su carta realizzati da artisti contemporanei dal 1960 ad oggi con opere di David Hockney, Michael Craig-Martin, Cornelia Parker, Yinka Shonibare, Richard Deacon, Celia Paul e Soheila Sokhanvari.
Samuel Courtauld lo definì "il dipinto più meraviglioso esistente". Flaming June di Frederic Leighton è uno dei capolavori dell'arte Vittoriana e uno dei dipinti più preziosi del Museo de Arte de Ponce di Puerto Rico. Torna alla Royal Academy di Londra dove fu esposto per la prima volta nel 1895.
I nuovi lavori di Shonibare sono incentrati sui temi delle migrazioni e dei conflitti che ne sono all'origine, e apre una conversazione sul ruolo delle sculture pubbliche e sul loro significato nelle nostre città.