Il conto alla rovescia è iniziato: dal 5 al 7 settembre 2025, l’Autodromo Nazionale di Monza ospiterà la 96ª edizione del Gran Premio d’Italia di Formula 1. Il leggendario “Tempio della Velocità” si prepara ad accogliere migliaia di tifosi per uno degli appuntamenti più attesi del calendario mondiale. Il weekend si aprirà venerdì 5 settembre con le prove libere, proseguirà sabato con le qualifiche e culminerà domenica 7 settembre alle ore 15 con la gara. Il tracciato brianzolo, noto per le sue medie velocità elevate e lunghi rettilinei, vedrà i piloti spingere al massimo, raggiungendo punte di oltre 350 km/h. Tra i protagonisti più attesi, Charles Leclerc, vincitore dell’edizione 2025, che ha riportato la Ferrari sul gradino più alto del podio a Monza dopo anni di attesa. Accanto a lui, giovani talenti come Andrea Kimi Antonelli, che ha già fatto parlare di sé con prestazioni sorprendenti nella sua stagione di debutto. L’evento non sarà solo Formula 1: il programma includerà anche gare di supporto come Formula 2, Formula 3 e Porsche Supercup, offrendo agli appassionati un’esperienza completa.
Tarek Atoui: la musica che dà forma alle percezioni
Atoui esplora le proprietà acustiche e le specifiche modalità in cui elementi come il bronzo, l’acqua, il vetro e la pietra trasmettono e riflettono il suono. Utilizzando strumenti elettronici e computer costruiti ad hoc, l’artista riflette sulle odierne realtà sociali e politiche, rivelando come la musica e le nuove tecnologie costituiscano importanti aspetti dell’espressione e dell’identità.
Nata per valorizzare le collezioni del museo, la mostra espone una raccolta di manufatti “esotici” portati da diverse parti del mondo da cittadini milanesi, appassionati, uomini d’affari, viaggiatori, ricercatori.
Un viaggio visivo nell’intimità e nell’identità con le fotografie di Jess T. Dugan alle Gallerie d’Italia – Milano. Ritratti potenti tra amore, solitudine e appartenenza.
Jago alla Biblioteca Ambrosiana: una natura morta carica di armi
L'artista presenta una scultura in marmo che dialoga con la celebre Canestra di Caravaggio: un cesto colmo di armi che riflette sulla violenza contemporanea e sulla fragilità dell’esistenza.