Dorothea Lange, <em>Madre migrante. Raccoglitori poveri di piselli in California. Madre di sette figli. Età: trentadue</em>, Nipomo, California, 1936, The New York Public Library | Library of Congress Prints and Photographs Division Washington
Il Museo Diocesano di Milano, in collaborazione con CAMERA di Torino, dedica una retrospettiva a Dorothea Lange, nel 135° anniversario della nascita, con oltre cento fotografie. Curata da Walter Guadagnini e Monica Poggi, la mostra ripercorre l’opera della fotografa americana che ha trasformato la fotografia in uno strumento di denuncia sociale. Dopo aver abbandonato il ritratto commerciale, Lange ha documentato le ingiustizie della Grande Depressione e delle Dust Bowl, raccontando le vite di agricoltori e migranti, come nel celebre scatto Migrant Mother. Durante la Seconda Guerra Mondiale, ha immortalato l’internamento degli americani di origine giapponese, denunciandone l’ingiustizia. Con uno stile empatico e diretto, ha dato voce a individui colpiti da crisi economiche e scelte politiche, anticipando temi come migrazione, povertà e disuguaglianze che restano attuali. La sua fotografia, potente e umana, resta uno specchio critico del suo tempo.
Sguardi in dialogo. Berengo Gardin e Ramistella alla Leica Galerie
Alla Leica Galerie Milano, le opere di Gianni Berengo Gardin e Roselena Ramistella danno vita ad un dialogo tra generazioni, parte delle celebrazioni per i 100 anni della Leica I, la prima fotocamera compatta a pellicola 35mm.
I restauri della famiglia Gasparoli nell'obiettivo di Marco Introini
L’esposizione presenta 30 scatti di un autore di spicco della fotografia di architettura che raccontano alcuni degli interventi di Gasparoli realizzati a Milano su edifici pubblici e di culto, dimore private e monumenti.
I Beatles in Italia: 60 anni dopo, le immagini del mito
Alle Gallerie d’Italia di Milano una mostra racconta la storica tournée del 1965 attraverso 62 scatti selezionati dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo. Concerti, fan e backstage per rivivere la Beatlemania italiana.
La prima retrospettiva italiana di Lovett/Codagnone al PAC di Milano ripercorre vent’anni di ricerca radicale: tra fotografia, performance e installazioni, un’esplorazione potente di amore, potere e identità fuori dalle regole.