Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano celebra uno dei grandi protagonisti della fotografia italiana con la prima antologica milanese dedicata a Elio Ciol. La mostra ripercorre oltre settant’anni di carriera attraverso una selezione di 90 scatti, tra immagini iconiche e fotografie meno note, capaci di restituire la profondità poetica e spirituale del suo sguardo. Dalle campagne friulane e umbre alla bassa milanese, passando per il Neorealismo e i set cinematografici de Gli ultimi di padre David Maria Turoldo, l’esposizione racconta un autore capace di cogliere la tensione tra silenzio e mistero, attesa e rivelazione. Il paesaggio, l’architettura, i volti - tra cui quelli di Pier Paolo Pasolini e William Congdon - diventano frammenti di una realtà interiore, meditata, mai gridata. In un tempo dominato dalla velocità, Ciol invita ad un rallentamento dello sguardo, ad una contemplazione che attraversa luce, forma e memoria. Un viaggio visivo nella spiritualità del quotidiano, attraverso l’obiettivo di un Maestro dell’essenzialità.
La Sorpresa del Contemporaneo: Omaggio a Rauschenberg
Nel centenario di Rauschenberg, le Gallerie d’Italia – Milano presentano 60 opere tra cui i suoi celebri assemblaggi e lavori di Klein, Fontana, Manzoni, Serra e altri, raccontando la rivoluzione artistica degli anni Sessanta.
L’eleganza senza tempo di Giorgio Armani Privé incanta Milano
Una mostra celebra l’haute couture di Giorgio Armani Privé: abiti iconici, preziosi dettagli artigianali e l’inconfondibile eleganza che rende ogni creazione senza tempo.
Natura, ricordo e rinascita: la storia secondo Nico Vascellari
Con una visione intensa e profondamente evocativa, l’artista reinterpreta la storia della Sala delle Cariatidi, un luogo intriso di memoria, trasformandolo in uno spazio di riflessione sul rapporto tra natura, ricordo e rinascita. L’opera diventa così un ponte tra epoche diverse, che invita il pubblico ad interrogarsi sul significato della rigenerazione attraverso l’arte.
Palazzo Citterio ospita un’opera immersiva di Chiara Dynys: onde meccaniche, luce e parole emergono nello spazio ipogeo, evocando un paesaggio mentale che unisce sogno, ricordo e illusione visiva.