Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano accoglie Capolavoro per Milano, giunto alla sua diciassettesima edizione. Protagonista di quest’anno è la Natività di Lorenzo Lotto, uno dei più affascinanti e irregolari interpreti del Rinascimento italiano. L’opera, in arrivo dalla Pinacoteca Nazionale di Siena, è un prestito d’eccezione che inaugura una nuova collaborazione tra due importanti istituzioni museali. Con il suo stile inquieto e visionario, Lotto rilegge la scena della nascita di Cristo con un’impostazione sorprendente, ispirata a fonti apocrife. Accanto alla Sacra Famiglia, compare la figura della levatrice Salomè, paralizzata per aver dubitato della Verginità di Maria. In una stanza modesta e raccolta, immersa in un’atmosfera notturna di matrice nordica, due fonti di luce - il corpo del Bambino e un piccolo focolare - creano un’illuminazione teatrale e spirituale. Lotto orchestra così una composizione intima, fatta di sguardi, ombre e riflessi che amplificano il senso di meraviglia e di sospensione. Un capolavoro che parla al presente, tra fede, umanità e potenza narrativa della pittura.
Inequalities: raccontare il mondo attraverso le sue fratture
Alla Triennale, dieci mostre e venti partecipazioni internazionali compongono una mappa globale delle disuguaglianze, tra arte, scienza, architettura, dati, suoni e visioni del futuro.
A 135 anni dalla nascita, il Museo Diocesano di Milano racconta l’apice della carriera di Dorothea Lange, quando tra gli anni ‘30 e ’40 la fotografa americana testimoniò l’attualità drammatica degli Stati Uniti.
Un viaggio visivo nell’intimità e nell’identità con le fotografie di Jess T. Dugan alle Gallerie d’Italia – Milano. Ritratti potenti tra amore, solitudine e appartenenza.
Natura, ricordo e rinascita: la storia secondo Nico Vascellari
Con una visione intensa e profondamente evocativa, l’artista reinterpreta la storia della Sala delle Cariatidi, un luogo intriso di memoria, trasformandolo in uno spazio di riflessione sul rapporto tra natura, ricordo e rinascita. L’opera diventa così un ponte tra epoche diverse, che invita il pubblico ad interrogarsi sul significato della rigenerazione attraverso l’arte.